Storica interprete della canzone d’autore italiana, Fiorella Mannoia (Roma, 1954) racconta i più insondabili stati d’animo delle donne con l’inconfondibile timbro da contralto, intrecciando arte e importanti battaglie sociali. Il DNA cinematografico da figlia di uno stuntman fa sì che l’esordio in musica arrivi dopo quello sul set come controfigura. Nonostante le buone premesse di Mannoia Foresi & Co. (1972), la svolta viene però determinata dalle partecipazioni al Festival di Sanremo, dove nel 1984 presenta ‘Come si cambia’ e nel 1987 vince il premio della critica con ‘Quello Che Le Donne Non Dicono’, scritta da Enrico Ruggeri. È l’inizio della sua fama di voce prediletta dalle grandi penne della scena nostrana: mentre Di Terra E Di Vento (1989) e Canzoni Per Parlare (1990) le valgono due Targhe Tenco, Francesco De Gregori, Ivano Fossati e altre firme prestigiose si avvicendano nel ruolo di parolieri. Se una strepitosa versione della ‘Sally’ di Vasco Rossi contribuisce al successo della prima raccolta live Certe piccole voci (1999), Caetano Veloso e Gilberto Gil sono tra gli ospiti di Onda Tropicale (2006), che rivela una mai del tutto sviscerata passione per il Brasile. Vestiti gli inediti panni di cantautrice in Sud (2012), torna in gara all’Ariston nel 2017 e debutta in TV con uno show che fa il boom di ascolti, per poi confermarsi artista intensa e appassionata con Personale (2019) e Padroni di niente (2020).