Bel-Ami
-
- 1,99 €
-
- 1,99 €
Descrizione dell’editore
Con un saggio di Carlo Bo
Traduzione di Maria Pia Tosti Croce
Edizione integrale
«Bel-Ami sono io», diceva Maupassant con qualche ironia, echeggiando la celebre frase di Flaubert su madame Bovary. Ma quale sarà mai il punto di contatto tra lo scrittore di fama e questo Georges Duroy, giovane arrivista, cinico e privo di scrupoli al punto da farsi scrivere gli articoli dalla moglie dell’amico? Forse una indefinita inquietudine, un tormento esistenziale, la stessa energica ambizione, oltre al dato esteriore immediato di un fascino a cui le donne non resistono. In una Parigi popolata da affari e scandali in egual misura, alla fine Duroy risulta un vincitore, come a dire che il successo arride a chi lo insegue senza guardare in faccia a nessuno. Recentissima la riduzione cinematografica di questo capolavoro con Robert Pattinson nei panni del protagonista e, tra gli altri, Christina Ricci, Uma Thurman e Kristin Scott Thomas.
«…procedeva arrogantemente nella via affollata, urtando spalle, spingendo la gente per non uscire di rotta. Portava un cilindro piuttosto sfatto appena inclinato sull’orecchio, e batteva i tacchi sul selciato. Sembrava sempre in atto di sfidare qualcuno, i passanti, le case, la città intera…»
Guy de Maupassant
nacque nel 1850 presso il Castello di Miromesnil, vicino a Dieppe, in Francia. Compiuti gli studi a Yvetot e poi a Rouen, si arruolò come volontario nella guerra franco-prussiana. Gustave Flaubert lo prese sotto la sua protezione, accompagnandone i primi passi nel giornalismo e in letteratura: esordì nel 1880 con la novella Palla di sego. Incoraggiato dal successo della sua prima opera trascorse gli anni tra il 1880 e il 1891 in una produzione incessante e torrenziale: otto romanzi, più di trecento racconti, cronache, poesie, opere teatrali, diari di viaggio. Dopo una lunga malattia che ne compromise anche la lucidità, morì a Parigi nel 1893.
Recensioni dei clienti
Molto moderno
Guy de Maupassant nel romanzo Bel Ami, narra la scalata di George Duroy nella Parigi del diciannovesimo secolo. Militare in congedo, trasferitosi nella capitale con impiego alle Ferrovie, George osserva la vita agiata dell’alta società parigina e si consuma per l’invidia. Casualmente incontra un vecchio commilitone, ora caporedattore de La vie française. Costui lo incoraggia a intraprendere la carriera nel giornalismo, presentandogli le persone giuste: sta creando un mostro. Rinnegando le origini modeste, da uomo ambizioso e da gran seduttore qual è, Duroy avvierà un’arrampicata che lo porterà a manipolare uomini potenti e donne intelligentissime. Privo di scrupoli, George Duroy rappresenta il mediocre determinato che usa chiunque e qualunque mezzo per arrivare al successo. George Duroy è una matrice ben raffigurata, perfino sconosciuta a chi non ha letto Bel Ami, ma il suo spirito, comunque si voglia definirlo, aleggia in qualsiasi tipo di società che mente umana sia in grado di percepire. E non serve nemmeno leggere Maupassant, dopotutto. Duroy il mediocre, è chiunque.