Wa-Do-Dem

Wa-Do-Dem

Tra i primi singjay della storia, Eek-A-Mouse offre in Wa-Do-Dem una dimostrazione della propria peculiare tecnica vocale, in cui un frammentato scat nasale si alterna al cantato tra temi sociali, spiritualità e pene d’amore. Punteggiato di sillabe nonsense, lo slang ibrido e a tratti criptico lascia impronte su uno storytelling ammorbidito dal dinamico apporto strumentale messo in campo da una band e da maghi del mixer come King Tubby, capaci di trovare una sintesi tra roots e dancehall.

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