Pink Floyd

Album essenziali

  • The Wall
  • Wish You Were Here
  • The Dark Side of the Moon (2011 Remastered)
  • The Piper at the Gates of Dawn

Playlist: artisti

Informazioni su Pink Floyd

I Pink Floyd non sono rilevanti solo per ciò che hanno reso popolare (cristalline produzioni ad alta fedeltà, elaborati concept album o laser show da planetario) ma anche per quello che hanno negato: con un senso del mistico accuratamente coltivato, hanno dimostrato che non è necessario interpretare il ruolo delle popstar da smorfie nell’obiettivo per diventare una delle rock band più famose del mondo. Il che è ironico, visto che a guidarli inizialmente era un uomo dal carisma irrefrenabile come Syd Barrett, la cui folle genialità è all’origine dello psichedelico strapazzamento cerebrale di The Piper at the Gates of Dawn, datato 1967. Tuttavia, dopo che gli instabili atteggiamenti di quest’ultimo ne causarono l’allontanamento dalla band l’anno successivo, i Floyd si trasformarono in un più enigmatico collettivo cosmic rock alimentato dalle propulsive linee di basso di Roger Waters, dagli eterei droni di tastiera di Richard Wright, dalla nervosa precisione ritmica del batterista Nick Mason e dalla profonda emotività dei gemiti chitarristici prodotti dal sostituto di Barrett, David Gilmour. Con le loro tentacolari composizioni capaci di occupare un’intera facciata, album come Ummagumma e Meddle inaugurarono l’era del progressive (e decenni più tardi, si dimostrarono seminali per movimenti indie quali il post-rock e il doom metal). Con The Dark Side of the Moon del 1973, la band cessò però di essere appannaggio esclusivo dei cultori dell’underground. Imbrigliando la loro estetica esplorativa in un ciclo di canzoni conciso e senza soluzione di continuità, l’album sarebbe rimasto per 14 anni consecutivi nelle classifiche di Billboard e resta ancora il punto di riferimento per l’eccellenza dell’art rock confezionato in studio che band come i Tame Impala continuano a inseguire, mentre il suo pionieristico uso dell’elettronica ha ispirato audaci progetti dance quali i Daft Punk. Dark Side è stato anche il disco in cui la poetica di Waters ha guadagnato la ribalta, attraverso critiche nei confronti della società inglese taglienti quanto qualsiasi testo partorito dai punk che sostenevano di detestare il gruppo. La visione del bassista divenne ancora più essenziale in una striscia di classici che esploravano la perdita personale (Wish You Were Here, elegia del 1975 ispirata a Barrett) e le strutture del potere politico (la parabola Orwelliana di Animals, uscito nel 1977), culminata con la colossale opera rock da stadio del 1979, The Wall (anche se il fatto che quest’ultimo abbia prodotto l’unico singolo da prima posizione dei Pink Floyd, ‘Another Brick in the Wall Pt. 2’, è stata la prova della capacità della band di fornire vie accessibili all’interno di lavori densi e impegnativi). Waters continuò a esercitare un controllo creativo smisurato sul gruppo fino al suo abbandono nel 1985, in seguito al quale i membri rimasti trascinarono negli anni ’90 il progetto sotto il nome dei Floyd. Dopo l’eccezionale reunion di una sola notte con Waters nel 2005 in occasione del Live 8 e la morte di Wright per un tumore nel 2008, Gilmour e Mason hanno pubblicato nel 2014 The Endless River, l’album finale che ha decretato il tranquillo riposo una delle band più trasformative e tumultuose nella storia del rock.

ORIGINI
London, England
FORMAZIONE
1965
GENERE
Rock

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