Ultima uscita
- 24 MAR 2023
- 10 brani
- Wish You Were Here · 1975
- The Wall · 1979
- The Dark Side of the Moon (2011 Remastered) · 1973
- The Wall · 1979
- The Wall · 1979
- The Wall · 1979
- The Dark Side Of The Moon (50th Anniversary) [2023 Remaster] · 1971
- The Dark Side of the Moon (2011 Remastered) · 1973
- The Dark Side of the Moon (2011 Remastered) · 1973
- The Wall · 1979
Album essenziali
- Radicale ed epica, questa opera rock visionaria di Roger Waters racconta la storia di Pink, una rock star il cui potere ha finito per corromperlo. Facendo il punto della situazione, Pink esamina le influenze della sua ascesa e caduta e del muro emotivo che si è costruito attorno. I Pink Floyd hanno raccontato questa storia, in parte autobiografica, in parte metaforica, creando il contributo all'art-rock più coinvolgente mai esistito. I toni variano da un'oscura euforia psicotica ("In the Flesh?") alla discesa nella depressione "curata" dall'uso di farmaci e droghe ("Comfortably Numb"). Potentissimi riff di basso, stacchi di batteria tonanti ma allo stesso tempo sobri, parti di sintetizzatore dal tono sognante, sono accompagnati da un'orchestra e dagli assoli di chitarra di Dave Gilmour, che spaziano dalla ricerca incerta ("Is There Anybody Out There?") alle sonorità strazianti ("Mother"). Tutti questi elementi si fondono in questo capolavoro provocatorio, impegnativo e coraggioso.
- Multiforme e tentacolare quanto il precedente, epico The Dark Side of the Moon, ma per certi versi più immediato, il capolavoro dei Pink Floyd datato 1975 si lancia in viaggi sconfinati, maestosi e spirituali (‘Shine on You Crazy Diamond’), senza risparmiare pungenti frecciate all‘industria musicale (‘Have a Cigar’ e ‘Welcome to the Machine’). Si tratta, in parte, anche di un angosciante e glorioso tributo al genio di Syd Barrett (la cui carriera con la band è terminata prematuramente sette anni prima), in un crescendo emotivo con pochi eguali nella storia del rock.
- Questo è uno degli album più famosi e difficili dell’intera storia del rock ’n’ roll. Con le caratteristiche di un collage uditivo e di un trattato senza fronzoli sull’art-rock, l’album utilizza la durata di 43 minuti per collegare brani parlati, musica carica di effetti sonori, una performance virtuosistica della cantante gospel-soul Clare Torry (“The Great Gig in the Sky”), volubili affermazioni esistenzialiste (“Time”, “Us and Them”) e un brano dall’incedere trionfale e dalle radici funky (“Money”). Trasmesso per la prima volta dalle radio pop degli U.S.A., Dark Side si è rivelato uno degli album preferiti dai fan del rock fin dalla sua uscita nel 1973.
- Molto tempo prima che i Pink Floyd diventassero famosi per album epici come The Dark Side of the Moon e The Wall, già si opponevano alle convenzioni della psichedelia imperante con il loro album di debutto del 1967, The Piper at the Gates of Dawn. Anche se avevano avuto successo con il capolavoro pop-psichedelico "See Emily Play", uscito come singolo, Piper già li vedeva proiettarsi oltre. Esprimendosi con colpi ed urla in un brano ("Pow R Toc H"), viaggiando nell'universo in modo solenne in un altro ("Astronomy Domine"), lo stile Floydiano rappresentato da Syd Barrett metteva su disco il suono che li aveva resi la band più celebrata del tempio dell'underground di allora, l'U.F.O. Club. Una strana calma pervade la jam spaziale di "Interstellar Overdrive" prima dei possenti riff in crescendo del brano, Piper si chiude con "Bike", uno dei brani più deliziosamente infantili mai prodotti dalla psichedelia britannica.
- 2022
- 2021
- 2014
- 1994
- 1983
- 2016
Playlist: artisti
- La ricerca sonora innovativa e d'avanguardia del gruppo leggenda del progressive rock.
- Una galassia di tecnica ed emozioni con una sola stella polare.
- Rap, pop e minimal alla conquista dei sample della band inglese.
- Suoni e visioni di una delle più stupefacenti esperienze collettive di tutti i tempi.
- Produzioni all'avanguardia per una sublime intensità strumentale.
Informazioni su Pink Floyd
I Pink Floyd non sono rilevanti solo per ciò che hanno reso popolare (cristalline produzioni ad alta fedeltà, elaborati concept album o laser show da planetario) ma anche per quello che hanno negato: con un senso del mistico accuratamente coltivato, hanno dimostrato che non è necessario interpretare il ruolo delle popstar da smorfie nell’obiettivo per diventare una delle rock band più famose del mondo. Il che è ironico, visto che a guidarli inizialmente era un uomo dal carisma irrefrenabile come Syd Barrett, la cui folle genialità è all’origine dello psichedelico strapazzamento cerebrale di The Piper at the Gates of Dawn, datato 1967. Tuttavia, dopo che gli instabili atteggiamenti di quest’ultimo ne causarono l’allontanamento dalla band l’anno successivo, i Floyd si trasformarono in un più enigmatico collettivo cosmic rock alimentato dalle propulsive linee di basso di Roger Waters, dagli eterei droni di tastiera di Richard Wright, dalla nervosa precisione ritmica del batterista Nick Mason e dalla profonda emotività dei gemiti chitarristici prodotti dal sostituto di Barrett, David Gilmour. Con le loro tentacolari composizioni capaci di occupare un’intera facciata, album come Ummagumma e Meddle inaugurarono l’era del progressive (e decenni più tardi, si dimostrarono seminali per movimenti indie quali il post-rock e il doom metal). Con The Dark Side of the Moon del 1973, la band cessò però di essere appannaggio esclusivo dei cultori dell’underground. Imbrigliando la loro estetica esplorativa in un ciclo di canzoni conciso e senza soluzione di continuità, l’album sarebbe rimasto per 14 anni consecutivi nelle classifiche di Billboard e resta ancora il punto di riferimento per l’eccellenza dell’art rock confezionato in studio che band come i Tame Impala continuano a inseguire, mentre il suo pionieristico uso dell’elettronica ha ispirato audaci progetti dance quali i Daft Punk. Dark Side è stato anche il disco in cui la poetica di Waters ha guadagnato la ribalta, attraverso critiche nei confronti della società inglese taglienti quanto qualsiasi testo partorito dai punk che sostenevano di detestare il gruppo. La visione del bassista divenne ancora più essenziale in una striscia di classici che esploravano la perdita personale (Wish You Were Here, elegia del 1975 ispirata a Barrett) e le strutture del potere politico (la parabola Orwelliana di Animals, uscito nel 1977), culminata con la colossale opera rock da stadio del 1979, The Wall (anche se il fatto che quest’ultimo abbia prodotto l’unico singolo da prima posizione dei Pink Floyd, ‘Another Brick in the Wall Pt. 2’, è stata la prova della capacità della band di fornire vie accessibili all’interno di lavori densi e impegnativi). Waters continuò a esercitare un controllo creativo smisurato sul gruppo fino al suo abbandono nel 1985, in seguito al quale i membri rimasti trascinarono negli anni ’90 il progetto sotto il nome dei Floyd. Dopo l’eccezionale reunion di una sola notte con Waters nel 2005 in occasione del Live 8 e la morte di Wright per un tumore nel 2008, Gilmour e Mason hanno pubblicato nel 2014 The Endless River, l’album finale che ha decretato il tranquillo riposo una delle band più trasformative e tumultuose nella storia del rock.
- ORIGINI
- London, England
- FORMAZIONE
- 1965
- GENERE
- Rock