Distaccandosi dai lavori precedenti, Erasmo Carlos si affida a un protagonista del Tropicália come Manoel Barenbein per imprimere una svolta al proprio stile. Alla velosiana marimba introduttiva segue il duetto con l’eterea voce di Marisa Fossa, emblema del lato morbido di un album pieno di chitarre immerse nel funk e di improvvisi cambi di marcia tra meditativi passaggi nell’intimismo e sobbalzanti dinamiche fusion rock: distorsioni e orchestra convivono, mentre la MPB supera i muri di genere.