Uno stuolo di producer incendia le basi di un album che Gemitaiz intitola a se stesso e concepisce come la prosecuzione naturale dei lavori precedenti. L’MC romano usa la trap per ironizzare con Fabri Fibra sul genere e celebra il rap quale ancora di salvezza, snocciolando un autentico arsenale di tematiche e di simboli associati allo stile di vita della cultura hip-hop. Tra i beat pulsanti di ‘Keanu Reeves’ e le martellate sintetiche di ‘Tanta Roba Anthem’, emergono però degli autentici lenti che precipitano un flow a velocità modulabile in una dimensione cupa e introspettiva.