Donizetti: Lucia di Lammermoor

Capitalizzando la moda filo-scozzese di inizio XIX secolo, Donizetti adattò il romanzo storico La sposa di Lammermoor, pubblicato da Sir Walter Scott nel 1819, per la dimensione operistica europea, offrendo alle platee un intrigo romantico e un dramma familiare impreziosito da una musica meravigliosamente concepita e dalla spettacolare originalità. Il soprano di coloratura australiano Joan Sutherland, che fu decisiva nel ritorno in auge dell’opera nel 1960, era in scena sulla Lucia di Lammermoor in Florida nel 1965 quando raccomandò un giovane Pavarotti come sostituto d’emergenza di un tenore indisposto. Fu l’inizio di una delle più straordinarie accoppiate del settore, che regalò al mondo numerose recite e un vasto catalogo di incisioni, immancabilmente dirette da Richard Bonynge, marito di Sutherland e influentissimo ispiratore di ogni sua scelta. Molto prima che l’avventura dei Tre Tenori ne decretasse definitivamente il successo a livello globale, Big Luciano era già noto a un ampio pubblico di melomani che ne venerava la voce, prodotta senza sforzo e capace di sciogliere il cuore. Dal proprio canto, La Stupenda era una delle maggiori esponenti del bel canto nell’era moderna. Questa registrazione in studio del 1971 cattura entrambi all’apice della freschezza, sotto la supervisione onnicomprensiva di un Bonynge guidato da una meticolosa attenzione al dettaglio e da una totale sensibilità per il linguaggio di Donizetti. Un autentico classico.

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