Eclettica ma coerente rappresentazione teatrale in stile Broadway della scrittura di Brendon Urie, Pray For the Wicked è una sgargiante celebrazione laica. Sintetizzatori e sezioni di ottoni assumono l’energica baldanza delle chitarre elettriche mentre si muovono su pattern ritmici muscolari, modellati dai beat elettronici creati con un team di produttori. E se ‘Roaring 20s’ arriva a saldare lo swing a postmoderne sonorità pop, gli arrangiamenti barocchi di ‘High Hopes’ rivelano ulteriori sfumature di un album programmaticamente lontano da ogni politica del rigore musicale.