Zack de la Rocha e Tom Morello nei loro migliori fraseggi. Il disco omonimo dei Rage Against the Machine è la massima espressione di una tensione costante a ritmo variabile. L'hard rock di 'Bombtrack' e 'Take the Power Back' rivela bassi ad alta tensione, circondando il pulsante inno di libertà 'Killing in the Name' con una chitarra che, sul finale, comincia a strizzare l'occhio al jazz. La tensione cresce in tracce come 'Bullet in the Head', mentre gli strumenti tengono la testa bassa per poi librarsi fragorosamente nell'aria elettrica. Una musica che libera anche se stessa.