Let It Die

Let It Die

Trainato da ‘Mushaboom’, Let It Die è un equilibrato esempio di raffinatezza indie all’inizio del millennio. Anche quando rilegge la disco dei Bee Gees o il rock di Ron Sexsmith, Feist si posa agilmente su molteplici stili e generi, dei quali distilla l’essenza senza mai rimanerne invischiata. Timbri folk e richiami alla chanson convivono in armonia con la somma di spunti colti e ritmiche R&B in un album di grande eleganza, illuminato dalle produzioni solari e ariose di Chilly Gonzales.

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