Paradize rappresentò una rinascita per gli Indochine. I synth cavernosi e le chitarre iperdistorte della title track danno al disco un sentore di industrial minaccioso, ideale per parlare di sesso e religione. La stessa energia spinge la corsa garage di ‘Punker’ e rende maestoso lo shoegaze di ‘Dunkerque’, cantata da Nicola Sirkis a mo’ di oscura nenia pop. Tra nostalgie post-punk e new wave, la band trova una nuova impronta nel rock selenico di ‘J’ai demandé à la lune’ e del finale pianistico.
- 1982
- Louise Attaque
- Téléphone
- Jean-Jacques Goldman
- Renaud