Grazie a una scrittura elaborata e impegnata ma pervasa dalla leggerezza, Daniele Silvestri (Roma, 1968) occupa un posto speciale nel panorama del cantautorato italiano. Nel 1994 vince la Targa Tenco per l’esordio omonimo e si presenta a Sanremo Giovani, mentre l’anno successivo è in competizione tra i big con ‘L’uomo Col Megafono’, estratto dell’album Prima Di Essere Un Uomo. Il Dado (1996) dà il via a un tour in cui l’artista suona perfino nelle scuole, prendendo posizione su questioni politiche e sociali con un approccio in equilibrio tra serio e faceto che contraddistingue anche Sig. Dapatas (1999) e il variegato Unò-Dué, trascinato al successo nel 2002 dal funk di ‘Salirò’ e dal latin de ‘Il Mio Nemico’. Contenuta ne Il Latitante (2007), ‘La Paranza’ interrompe un lustro di pausa e prelude all’inizio di un lungo periodo di esibizioni nazionali e internazionali, chiuso virtualmente con S.C.O.T.C.H. (2011), impreziosito dai contributi di nomi quali Gino Paoli e Raiz. L’esperienza di una visita in Sud Sudan con Max Gazzè e Niccolò Fabi ispira nel 2014 il progetto in trio Il padrone della festa, che offre il materiale per un’acclamata serie di concerti, alla quale segue il ritorno in solo con Acrobati (2016), suo primo lavoro a conquistare la testa delle classifiche. Il 2019 lo vede nuovamente in pista con La terra sotto i piedi (2019), arricchito dai featuring di Manuel Agnelli, Rancore e Davide Shorty.