Nel 2020, prima dell’uscita di Future Nostalgia, Dua Lipa dichiarò ad Apple Music lo scopo della sua musica: combattere per l’empowerment femminile. Nata a Londra da genitori albanesi-kosovari nel 1995, la cantante è una paladina di questa battaglia fin dai tempi del debutto omonimo del 2017, già capace di evidenziare con brani come ‘IDGAF’ e ‘New Rules’ le qualità di una stella del pop in sicura ascesa – impressione confermata con le 5 nomination ai BRIT Award l’anno successivo e la vittoria di due Grammy nel 2019. Il successo dell’esordio non ha indotto la tentazione del copia-incolla. “La gente dice sempre che il secondo album fa paura, ma per me è molto più spaventoso cercare di creare all’infinito qualcosa di simile a ‘New Rules’ o ‘IDGAF’”, ha spiegato. “Mi sentirei bloccata in un circolo vizioso o come se stessi tentando di arrivare da qualche parte senza mai essere in grado di maturare come artista”. Tale tensione al progresso ha tratto beneficio dallo sguardo al passato di Future Nostalgia, dove disco e funk vengono filtrati in una dimensione contemporanea, rivelandosi una terapeutica colonna sonora da lockdown, ballata nei dancefloor casalinghi di tutto il mondo durante la pandemia. Cinque mesi dopo, Club Future Nostalgia ha alzato la posta con un’entusiasmante versione remixata accanto a The Blessed Madonna e affollata di ospiti quali Madonna, Missy Elliott e Gwen Stefani.