L’orchestrazione fortemente espressiva, la narrazione avvincente e le melodie memorabili e toccanti consentirono a Puccini di affermarsi come uno dei compositori più popolari della storia. Nonostante provenisse da una famiglia attiva nel campo della musica ecclesiastica, il musicista si avvicinò al mondo operistico in giovane età. A soli 26 anni, la sua prima opera, Le Villi (1883), fu messa in scena nella prestigiosa cornice della Scala di Milano. Ma fu la trilogia formata da La Bohème (1896), Tosca (1900) e Madama Butterfly (1904) a consacrarlo definitivamente, rendendolo una presenza fissa nel circuito operistico internazionale. La critica condannò occasionalmente l’eccessivo livello di sofferenza che caratterizzava i personaggi femminili e sollevò accuse di appropriazione culturale per Madama Butterfly e la Turandot, ultima opera presentata nel 1926. Ma il pubblico rimase devoto e fedele allo stile appassionato ed emotivo di Puccini, motivo per cui è ancora considerato da molte persone il più grande autore italiano di opere dai tempi di Verdi.