Band virtuale composta da quattro personaggi animati, i Gorillaz hanno conquistato il cuore del grande pubblico con un gusto musicale moderno e ricercato, che fa della contaminazione il suo tratto distintivo. • Nati sul finire del millennio per iniziativa del frontman dei Blur Damon Albarn e del fumettista britannico Jamie Hewlett, si presentano sulla scena nel 2000 con l’EP Tomorrow Comes Today, tra elementi trip-hop, inserti rap e influenze latine. • Sulla scia del successo di ‘Clint Eastwood’, brano punteggiato dal flow di Del the Funky Homosapien, l’album d’esordio Gorillaz (2001) porta il suono meticcio del gruppo sotto i riflettori del mainstream, in un susseguirsi di motivi magnetici, rime hip-hop e oscillazioni dub. • Nel 2005, Demon Days scala i vertici delle classifiche mondiali e conferma la volontà di abbattere i confini stilistici, come dimostrato dall’irresistibile crossover di una hit planetaria quale ‘Feel Good Inc.’, in collaborazione con i De La Soul. • Con una sfaccettata selezione di ospiti che comprende nomi del calibro di Lou Reed e Snoop Dogg, Plastic Beach (2010) prosegue senza riserve sulla via dell’ibridazione, preparando il terreno per un tour impreziosito dalla presenza di Mick Jones e Paul Simonon dei Clash. • Dopo una lunga pausa creativa interrotta nel 2017 da Humanz, i singoli raccolti in Song Machine, Season One: Strange Timez (2020) certificano la longevità di una formula espansiva e trasversale.