Affidando una spiccata padronanza narrativa e poetica a una voce graffiante capace di portare a galla emozioni profonde, Ivano Fossati è entrato nell’olimpo della canzone d’autore italiana grazie a un estro vivace e trasversale, che gli permette di spaziare dall’energia elettrica del rock all’elegante intimismo delle ballate. Nato a Genova nel 1951, inizia da bambino a studiare pianoforte e muove i primi passi in orbita prog come frontman dei Delirium, che salgono nel 1972 sul palco del Festival di Sanremo con ‘Jesahel’. L’anno successivo, il debutto solista Il grande mare che avremmo traversato accende i riflettori su uno stile colto e incline ad accogliere riferimenti letterari e spunti sonori inattesi. Dopo aver messo la penna al servizio di interpreti in ascesa e dive affermate quali Anna Oxa, Loredana Bertè e Patty Pravo, ottiene il meritato successo nel 1979 con La mia banda suona il rock, che conquista l’attenzione del grande pubblico sulla scia della travolgente title track. 700 Giorni (1986) segna l’inizio di una sofisticata fase cantautorale, ulteriormente affinata grazie all’alleanza con Fabrizio De André: è l’ennesima prova del talento straripante di un artista eclettico e longevo, che nel tempo abbraccia molteplici influenze world (Lindbergh, 1992) o rinuncia del tutto alle parole (No One Word, 2001) e nel 2019 unisce le forze con Mina per lo stellare progetto collaborativo Mina Fossati.