Nato nel 1995 in provincia di Cuneo e cresciuto tra i vicoli di Genova, Izi si è ritagliato un ruolo da protagonista nel rap game italiano mettendo in rima le avversità di un’adolescenza problematica, trascorsa tra assistenti sociali, psicologi e periodi di vagabondaggio. Le esperienze maturate nell’underground ligure con il collettivo Wild Bandana, composto tra gli altri dagli amici Tedua e Vaz Tè, sono il preludio di una consacrazione che non tarda ad arrivare: nel 2015, l’ospitata in ‘Mercedes Nero’ di Sfera Ebbasta offre un convincente assaggio di talento, mentre il 2016 è l’anno del definitivo riscatto, che passa attraverso un ruolo da protagonista sul grande schermo e la pubblicazione dell’album di debutto Fenice. Gli incoraggianti segnali dell’esordio trovano compimento in Pizzicato (2017), disco che mette in luce la consapevolezza esistenziale e la padronanza narrativa di un artista capace di sondare gli abissi più profondi dell’animo umano. A due anni di distanza, Aletheia amplia ulteriormente lo spettro espressivo a colpi di citazioni colte, dimostrazioni di poliglottismo e omaggi al cantautorato. Intriso di velleità sperimentali e impreziosito dalla presenza di icone della scena locale del calibro di Fabri Fibra e nomi internazionali come IDK, il successivo Riot (2020) non fa che confermare l’incisività di una penna tagliente, in grado di dividersi tra scomode considerazioni introspettive e pungenti analisi a sfondo sociale.