Nel corso di un’intervista del 2020 con Zane Lowe di Apple Music, Justin Bieber si commuove visibilmente. “Per me è stato difficile trovarmi catapultato nell’industria musicale così giovane. Non sapevo come muovermi, tutti dicevano di volermi bene, ma erano pronti a voltarmi le spalle in un attimo”, dice Bieber mentre ogni frase riporta alla mente vecchi ricordi. Bieber è una delle poche popstar della sua generazione ad essere cresciuto davvero sotto la luce dei riflettori, sopportando l’esposizione mediatica dell’era di internet mentre stava ancora cercando di svilupparsi come artista e come persona. Anche agli esordi, il suo sguardo era chiaramente rivolto al futuro, nel tentativo di bilanciare una genuinità quasi innocente con un approccio ponderato all’hip-hop e all’R&B, tra lavori adatti a un ragazzino di quell’età e brani in grado di riflettere il passaggio all’adolescenza e alla maturità. Alcuni cantanti pop che arrivano al successo in giovane età restano come intrappolati nel ruolo, ma Justin Bieber ha continuato per la sua strada. Nato a London, in Ontario, nel 1994, è stato scoperto, com’è noto, quando il suo futuro manager Scooter Braun si imbatté in alcuni video caricati su YouTube dalla mamma di Bieber per condividerli con gli amici e i familiari. Braun, che non aveva compreso solo il potenziale di Bieber ma anche quello di internet, lo incoraggiò a continuare senza investire troppo nell’apparecchiatura, un approccio che ha fatto capire a una fanbase in continua crescita che si trattava di un ragazzo proprio come loro, ma che è anche servito da apripista per un nuovo modo di interfacciarsi con il pubblico nell’era digitale. Eccetto che per un cambio di voce intorno al 2011, My World, My World 2.0 e Believe sono più o meno sulla stessa lunghezza d’onda: rappresentano il sound di un giovane in procinto di entrare nella pubertà. Pubblicato nel 2015, Purpose mostra un approccio più consapevole e può contare sulla collaborazione di producer come Diplo, Skrillex e benny blanco. Dopo una pausa di 5 anni durante la quale ha attraversato profondi cambiamenti personali, come uno stacco dalla vita da tour, la diagnosi della malattia di Lyme e il matrimonio con Hailey Baldwin, Bieber è tornato nel 2020 con Changes. “La gente continua a mettermi su un piedistallo” ha dichiarato ad Apple Music. “Non è una mia scelta. Naturalmente amo fare musica, ma ci sono molte altre persone che amano la musica e non si trovano nella mia stessa posizione. Sto cercando di gestire questa situazione in modo saggio. Mi piace l’idea che le persone ascoltino la mia storia e spero che le mie parole possano fare la differenza”.