Il titolo e le prime note dell’album con cui nel 2017 debutta tra i grandi dell’hip-hop esemplificano due dei segni particolari di Lazza: se il nome Zzala spiega immediatamente la dinamica a inversione sillabica del “riocontra”, le rime spalmate su un piano senza beat sono la dichiarazione d’amore verso uno strumento tanto importante da diventare protagonista, anni dopo, di un intero disco di riletture. Il percorso di Lazza (nato a Milano nel 1994) si snoda fin da subito tra l’asfalto della Zona 4 e le scale del conservatorio, binomio sintetizzato in uno stile personale che unisce classica e immaginario rap. Solfeggio, consapevolezza del timbro e metrica hanno un peso fondamentale nella definizione di una tecnica sbalorditiva, espressa attraverso la padronanza di punchline e cambi di flow che colpiscono già dai mixtape degli esordi. È l’inizio di un’ascesa che passa per featuring prestigiosi, trionfali freestyle e la firma con la 333 MOB di Dj Slait e Low Kidd, dove il connubio tra 808 e Chopin prende nel 2019 la forma di Re Mida. All’album segue un’accoppiata di repack che da un lato evidenzia lo status dell’MC con ospiti come Sfera e Charlie Charles e dall’altro sottolinea l’unicità di una figura in grado di snocciolare barre complesse suonando come un virtuoso della tastiera. Nel 2020, J apre una parentesi club in una carriera prolifica, impreziosita dalla partecipazione straordinaria di AXL BEATS, uomo di fiducia del compianto Pop Smoke.