Guidandone la transizione dal prog al pop nella doppia veste di batterista e cantante, è al timone dei Genesis che Phil Collins mette a punto quella formula commerciale pervasa da un senso di sperimentazione che lo porterà a sfondare negli anni ’80. • Nel 1981 pubblica Face Value, album d’esordio solista in cui spicca ‘In the Air Tonight’, geniale connubio in gated reverb tra temi autobiografici, synth e un’iconica drum machine che nel tempo verrà iper-campionata. • Tra un secondo lavoro che nel 1982 conferma il gusto per ballate e R&B e il primo dei temi cinematografici a certificarne l’affinità con il grande schermo e a valergli un Grammy e una nomination agli Oscar, collabora dietro le quinte con Anni-Frid Lyngstad degli ABBA e Robert Plant. • Con un raro equilibrio di effetti elettronici, tastiere e intensità interpretativa, No Jacket Required (1985) è un successo planetario, che raccoglie premi e fa dell’artista una figura di culto per svariati generi e generazioni. • Segnato dall’addio definitivo ai Genesis e da un lacerante divorzio, il decennio seguente vede LP come Both Sides (1993) e Dance Into the Light (1996) dividersi tra introspezione ed esplorazioni sonore che si spingono fino all’afrobeat. • Tour di reunion, colonne sonore e opere revivaliste e nostalgiche (Testify del 2002 e Going Back del 2010) accompagnano l’ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame, precedendo l’annuncio del ritiro dalle scene nel 2022.