I R.E.M. sono passati dall’underground alla fama senza mai tradirsi, lasciando un segno indelebile nella storia del rock. - Il cantante Michael Stipe, il chitarrista Peter Buck, il bassista Mike Mills e il batterista Bill Berry suonano il primo concerto in una chiesa sconsacrata nel 1980. Dopo l’EP Chronic Town, nel 1983 danno alle stampe l’album di esordio Murmur per la I.R.S. - La band esprime grande sicurezza in Document (1987), che contiene le hit ‘The One I Love’ e ‘It's the End of the World As We Know It (And I Feel Fine)’. - Con Green (1988) il quartetto acquista popolarità e si avventura nella sperimentazione, mentre il timbro di voce del frontman abbandona i toni foschi degli inizi per farsi maggiormente empatico. - Tra il 1991 e il 1992 arrivano due capolavori molto diversi tra loro: Out of Time è pop, luminoso e orchestrale, mentre Automatic For The People è un perfetto esercizio di sobrietà. A seguire, i nervosismi di Monster (1994), l’elegante e malinconica austerità di New Adventures In Hi-Fi (1996) e le raffinatezze di Up (1998). - Se Reveal (2001) ha una solarità californiana alla Beach Boys, Accelerate (2008) spazza con una manciata di canzoni ruvide e dirette le incertezze di Around the Sun. - Impreziosito dai featuring di Patti Smith, Eddie Vedder e Peaches, Collapse Into Now (2011) è uno splendido canto del cigno che racchiude le migliaia di sfaccettature della formazione.