La follia di Sonia

Una storia vera di persecuzione di una donna contro un collega di lavoro.

Il tutto si svolge in ambiente ospedaliero, psichiatrico, con un'atmosfera precisa ed inquietante. Di Benedetto coglie i sottili risvolti psicologici della vicenda e dei personaggi, offerti all'ascoltatore in una concisa caratterizzazione funzionale alla descrizione dei fatti. Il romanzo è un crescendo, da un rapido inizio che porta subito nel vivo degli eventi passando per vari episodi, angoscianti nella loro drammaticità di follia, ad un finale assolutamente imprevedibile.

Non è difficile capire come sia difficile anche per il perseguitato non apparire come il persecutore. La legge o i tutori dell'ordine possono involontariamente interpretare in modo semplicistico gli avvenimenti e se uno non è più che preparato e capace di un minimo di autocontrollo, rischia di diventare doppiamente vittima. Emblematici in questo senso e molto significativi gli atteggiamenti del poliziotto o dell'avvocato, descritti con precisione fotografica, pronti a minimizzare invece di soccorrere il povero malcapitato. L'ascoltatore resta letteralmente incatenato, partecipe degli avvenimenti, combattuto fra il parteggiare per la vittima e la pietà per la persecutrice.

La recitazione segue alla perfezione i ritmi del racconto. Di Benedetto, infermiere di professione, è anche formatore e ha recitato per rieducare ed aiutare i pazienti a superare traumi psicologici.