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D-Day

La battaglia che salvò l'Europa

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Descrizione dell’editore

"Il giorno più lungo", come lo definì Rommel, sta per iniziare. Sono le ore 0.00 del 6 giugno 1944 e le truppe vengono allertate: è il D-Day, gli Alleati stanno per sbarcare in Normandia. L'obiettivo è la resa incondizionata della Germania nazista. Il contingente coinvolto è massiccio: 5000 navi e mezzi anfibi, 104 cacciatorpedinieri, 130.000 soldati che quella notte si avvicineranno via mare alla costa francese e 20.000 uomini paracadutati. Nonostante i dubbi di Churchill sull'invasione dell'Europa attraverso la Manica e l'arroganza del generale Montgomery, Eisenhower fuma nervoso mentre scrive, oltre all'annuncio della vittoria, una dichiarazione in cui si assume ogni responsabilità dell'operazione Overlord, che poteva rivelarsi un disastro. Cosa andò storto? Cosa rese la battaglia che salvò l'Europa un selvaggio spargimento di sangue? Lettere dal fronte, diari e memorie personali delle truppe alleate si intrecciano con la documentazione ufficiale della grande Storia, in questo libro che è la ricostruzione definitiva della battaglia sulla spiaggia di Omaha: Antony Beevor sa dare spazio alle voci autorevoli della storiografia, ma anche all'orrore del soldato atterrato incolume che assiste allo schianto di 18 uomini lanciati dall'aereo a quota talmente bassa da impedire ai loro paracadute di aprirsi. E dalla carneficina del 6 giugno alle teorie neonaziste di un complotto contro Hitler, ripercorre la storia di una campagna sanguinosa, durata tre mesi, che dal D-Day culmina nella liberazione di Parigi il 25 agosto 1944. Un resoconto crudo e incalzante di un evento bellico inciso a fuoco nella memoria collettiva d'Europa.

GENERE
Storia
PUBBLICATO
2013
5 febbraio
LINGUA
IT
Italiano
PAGINE
635
EDITORE
Rizzoli
DIMENSIONE
12,3
MB

Recensioni dei clienti

nicocardano ,

Illuminante

Veramente coinvolgente è scritto in modo da rendere di massima comprensione eventi della campagna in Normandia, che trattando di operazioni belliche, spesso risultano schematiche e da archivio.
Rendere la storia umana non solo narrazione di eventi in se, ma storia di emozioni, e' la direttrice che l'autore cerca di non abbandonare mai.
La difficoltà sta proprio in questo sforzo; che l'autore alla fine completa egregiamente, con un'opera che merita di essere citata a lungo.