Le parole confondono
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Descrizione dell’editore
È una mattina come tante a Milano, tranne che per Andrea, fermo sulle terrazze del Duomo, deciso a lanciarsi nel vuoto. La sua vita è arrivata a un punto di rottura.
Scavando nel suo passato, scopriamo la sua storia: quella da adolescente all’ultimo anno delle superiori, in una Napoli che gli si incolla addosso con un evento traumatico, e quella da venticinquenne, in una Milano nebbiosa e troppo affollata che lo costringe a prendere in mano le redini della sua esistenza e darsi da fare.
Se a Napoli viveva la sua dimensione di adolescente irrequieto, a Milano sarà l’amicizia con Francesco a consentirgli di orientarsi in una città a tratti ostile. Qui dovrà ripartire da se stesso, affrontando un segreto che credeva sepolto e dimenticato, ma sarà una scoperta sconvolgente sul suo migliore amico a spezzare quel precario equilibrio faticosamente raggiunto.
Può un’amicizia resistere a un terribile segreto?
Recensioni dei clienti
Meraviglioso
Un libro che non credevo essere così. Bello, bello, bello. Ho avuto la sensazione che i personaggi fossero davvero vivi e che potessero attraversare la storia, sentirli vicino. Molto delicato e bello il rapporto tra il protagonista e suo nonno, col suo migliore amico Francesco, personaggio molto intrigante e ben delineato, come lo è anche Giulia, una ragazza semplice che anche il tuo migliore amico ti invidierebbe. Storia mai scontata e banale, anzi molto travolgente e ben narrata. Difficoltà e crescita che ti fanno riflettere, che ti incollano alla storia e ai personaggi. Inizi quasi subito a palpitare per Andrea. Libro a tratti sconvolgente, ma tanto veritiero.
Non vedo l'ora di leggere il seguito, come ha anticipato l'autore sul suo blog. Consigliatissimo a tutti.
Una prova incoraggiante
Il vantaggio di un testo del genere è la cura che l'autore ci ha messo. Nella lingua, che non è sciatta. Nella copertina (e di copertine brutte in giro, ce ne sono parecchie). E c'è una storia. Non è tutto perfetto (del resto, che cosa lo è?), ma personaggi, ambienti, dialoghi hanno un senso, e l'autore costruisce una narrazione coerente. Forse il protagonista in certi frangenti "eccede" nelle reazioni, ma tra lui e il lettore si crea una buona empatia che consente di arrivare al termine. E pure questo è raro, nei testi auto-pubblicati.
L'autore, con una buona casa editrice alle spalle (di quelle piccole però, artigianali), potrebbe arrivare a risultati ancora migliori. Ma finché l'editoria si distrae, è giusto auto-pubblicarsi.